Il the è una tazza di vita (Anonimo) |
"Gli americani, infiltrandosi nella rete degli hacker,
dimostrano la responsabilità della Corea del Nord sugli attacchi hacker alla Sony".
Qualche tempo fa gli hacker nord coreani riescono a bloccare e tenere sotto scacco l'uscita di un film della Sony su Pyongyang (o meglio su Kim Jong Un, dittatore della nordcorea).
Scandalo. Frastuono mediatico. Tutti a domandarsi se qualche hacker stesse spiando i propri dati ed ecco pronta la gogna dell'indignazione a difesa della privacy e del diritto di pensiero. Tutti a difendere i diritti di un regista che deve poter esprimere liberamente la propria arte e le proprie idee (e ci mancherebbe altro).
Poi pian piano si sente sempre meno parlare dello scandalo SonyLeaks.
E d'improvviso ecco che ci tolgono le coperte dal letto e ci dicono che chi non voleva essere spiato (e poi attaccato), a sua volta, con i suoi hacker o sistemi di sicurezza, teneva sotto controllo gli hacker con gli occhi a mandorla! E proprio dai movimenti hackeristici orientali, gli occidentali della Nsa hanno avuto le prove dell'hackeraggio originario.
Spionaggio e controspionaggio. Enigma e Radio Londra. Corsi e ricorsi storici. Tanto rumore per nulla! Sconforto dettato da nazioni e omuncoli che non hanno altro da fare che giocare alla guerra e poi senza ritegno ci tengono ad informare il mondo dalla bravura di tutti questi hacker.
Non so a voi, ma a me queste storie di raggiri intellettuali mi annoiano... Se si mettessero di fronte ad una tazza calda, all'ora del the, potrebbero fare quattro chiacchiere e risolvere i problemi tra loro invece che farne participe l'intero mondo!
Monia G.
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